L’espulsione di Hummels e la giornata no di Dovbyk condannano i giallorossi contro l’Athletic Bilbao
Una serata che doveva rappresentare la possibile svolta europea della stagione romanista si è trasformata in un incubo al San Mames, dove i padroni di casa dell’Athletic Bilbao hanno prevalso per 3-1, estromettendo la squadra di Claudio Ranieri dall’Europa League. Due protagonisti in negativo hanno segnato il destino dei giallorossi: il difensore Mats Hummels e l’attaccante Artem Dovbyk.
Il campione tedesco, dal curriculum prestigioso costellato di successi, è stato autore di un doppio errore fatale dopo appena 12 minuti di gioco. Prima un passaggio orizzontale azzardato a centrocampo, di quelli che nei settori giovanili vengono sconsigliati come primo insegnamento tattico, poi il fallo da ultimo uomo su Sannadi che ha costretto l’arbitro Turpin a estrarre il cartellino rosso.
La sincerità di Ranieri e le difficoltà offensive
Con la consueta onestà intellettuale che lo contraddistingue, Claudio Ranieri non ha cercato alibi: “Rosso netto, sbagliano anche i campioni”, ha commentato a fine partita, riconoscendo la correttezza della decisione arbitrale. Ma i problemi della Roma non si sono limitati all’inferiorità numerica.
L’attaccante ucraino Dovbyk, su cui la società ha investito pesantemente in estate, ha offerto un’altra prestazione deludente, risultando praticamente invisibile durante il suo periodo in campo. I paragoni con le difficoltà iniziali di Dzeko alla Roma, talvolta proposti per giustificare il rendimento altalenante dell’ucraino, appaiono decisamente fuori luogo considerando le qualità tecniche e il carisma che il bosniaco ha sempre dimostrato anche nei momenti complicati.
La strategia compromessa e l’andamento della gara
Ranieri aveva preparato la sfida replicando quasi integralmente la formazione che all’andata aveva ottenuto una preziosa vittoria per 2-1, con le sole variazioni di Hummels al posto dell’infortunato Celik e Paredes, rientrato dalla squalifica, al posto di Pisilli. La scelta di lasciare inizialmente in panchina Koné, visto retrospettivamente, si è rivelata forse l’unico vero errore strategico del tecnico romano.
Nonostante l’inferiorità numerica, i giallorossi hanno resistito con ordine e determinazione per quasi tutto il primo tempo, crollando solo allo scadere quando un tiro di Nico Williams, deviato da Angelino, ha beffato Svilar. Un episodio psicologicamente devastante, poiché raggiungere l’intervallo sullo 0-0 avrebbe potuto cambiare l’inerzia della partita.
La ripresa si è trasformata in un lungo assedio dei baschi, con Svilar protagonista di almeno un intervento decisivo su Berenguer prima che la Roma capitolasse nuovamente su calcio d’angolo. Il terzo gol, capolavoro individuale di Nico Williams, ha definitivamente chiuso i giochi, rendendo puramente statistico il rigore trasformato da Paredes nei minuti finali, conquistato da un generoso El Shaarawy.
Per gli appassionati di statistiche e previsioni sportive, questa eliminazione rappresenta un esito inatteso rispetto agli equilibri visti nella gara d’andata, come evidenziato nelle analisi pre-partita su portali specializzati come La raccolta online dei pronostici di mimmo, dove molti esperti indicavano la Roma come favorita per il passaggio del turno dopo il risultato dell’andata.
Il futuro e l’enigmatico biglietto di Ranieri
A fine partita, una scena curiosa ha catturato l’attenzione delle telecamere: Ranieri ha consegnato un bigliettino all’allenatore avversario Ernesto Valverde. Il tecnico romanista ha poi spiegato il gesto con la consueta schiettezza: “Avevo perso il suo numero di telefono, gli ho dato il mio biglietto da visita. Conosce tanti calciatori spagnoli, gli chiederò consigli di mercato”.
Una dichiarazione che sembra confermare l’intenzione di Ranieri di assumere un ruolo dirigenziale nel club giallorosso al termine della stagione, contribuendo alla ricostruzione di una squadra che ha mostrato evidenti limiti strutturali. La riflessione appare quanto mai necessaria, considerando che nelle sfide da dentro o fuori contro Milan in Coppa Italia e Athletic Bilbao in Europa League, la Roma è sempre uscita sconfitta.
Mentre il calcio italiano cerca di ritrovare competitività in Europa, non solo nel calcio a 11 ma anche in altre discipline come analizzato nell’articolo Le eccellenze italiane nel calcio a 5, la Roma dovrà ripensare il proprio progetto tecnico per tornare protagonista nelle competizioni continentali dopo anni di buoni risultati europei.
L’Athletic Bilbao continua invece il suo sogno di disputare la finale di Europa League proprio nel proprio stadio, il 21 maggio, un’opportunità storica che aggiungerebbe un capitolo memorabile alla già ricca storia del club basco, da sempre simbolo di identità territoriale e filosofia calcistica distintiva.