In Inghilterra, i grandi bookmaker fermano la pubblicità in TV per risparmiare sul budget e investire nei giochi da tavolo, in primis il poker online. La decisione è stata presa per prima dalla GVC, società proprietaria di Eurobet, Coral, Ladbrokes, Bwin e Sportingbet. Molti di questi nomi sono bookmakers AAMS.
Dal 7 maggio, in Inghilterra gli spot per le scommesse sportive o i giochi da casinò non saranno più promossi con spot su radio e televisioni ma solo su canali streaming.
Esports, casinò e Poker online: le alternative al betting tradizionale
Il motivo principale è sicuramente il mancato introito che deriva dal betting sportivo, fermo a causa degli eventi interrotti dall’emergenza Coronavirus. Tutti i più grandi nomi del settore, stanno investendo sulla diversificazione dei servizi. Si punta di più sui giochi da casinò, il Poker e gli esports. Con questa mossa, in Inghilterra raggiungono tre obiettivi importanti: un risparmio nel marketing di almeno 50 milioni di sterline, la tutela dei consumatori durante l’emergenza come richiesto dai politici che stanno operando per limitare i danni della ludopatia e tutelare le fasce più esposte.
Tutto il settore del gaming online segue le notizie delle riprese nazionali. Ieri è stato importante l’annuncio sulla Bundesliga per la Germania, molto meno il rinvio ad una settimana della Premier League. Questi tre mesi senza gli eventi sportivi ha portato a delle grosse riflessioni sul settore, tutte riportate nell’incontro tra i grandi manager del gambling, la SBC Digital Summit.
Dai punti fisici alle piattaforme online, il mondo delle scommesse si basa sulle vendite al dettaglio. Ogni scommessa sportiva offerta, ogni sport su cui puntare con diverse tipologie di scommesse, ogni titolo nuovo e tavolo offerto rappresentano un prodotto venduto.
SBC Digital Summit: comunicazione responsabile e scommettitori professionali
Da Summit del 27 aprile al 1 maggio, con la partecipazione di ben quattro AD del Gambling online, sono venute fuori queste tre prospettive sulla situazione attuale, sull’organizzazione lavorativa e sulla ripresa futura.
Innanzitutto, è importante garantire la possibilità di lavorare online agli operatori del settore. Non da tutte le parti si è riusciti ad ottenere questo risultato.,ad esempio in Italia, la Lottomatica dopo la chiusura delle agenzie ha messo più di mille dipendenti in cassa integrazione. E’ avvenuto anche in altri paesi, gli amministratori delegati hanno però confermato risultati positivi dal telelavoro o dallo smart working, soprattutto per le piattaforme online che dietro hanno uffici sempre attivi per l’assistenza clienti.
La diversificazione è una chiave di punta non sufficiente
Il betting e gambling stanno vivendo un momento di particolare difficoltà e non è necessariamente legata ai mancati introiti. Gli Esports, ad esempio, hanno portato ad una crescita del 500% molte realtà societarie, si aggiungono gli sport alternativi al calcio o al basket, come il tennis da tavolo che ha attirato l’attenzione di molti curiosi.
Secondo gli Amministratori Delegati, l’industria del gaming dopo l’emergenza Covid 19 dovrà puntare su una comunicazione responsabile e puntare sulle organizzazioni interne per migliorare la vita professionale dei propri dipendenti. La crisi sanitaria, la lontananza dagli sport più seguiti, insieme al rischio di campionati e competizioni a porte chiuse, avvicinerà al gioco con scommesse persone vulnerabili. Ciò è da evitare assolutamente per non subire altre pressioni dai politici che si battono per contrastare la ludopatia, per migliorare gli asset delle entrate provenienti da clienti scommettitori sempre più esperti e, addirittura, professionisti.